GERIATRIA DOMICILIARE A PALERMO – chi siamo

Siamo un gruppo di professionisti che offrono la possibilità di effettuare a Palermo e provincia (Monreale, Bagheria, Altofonte, Villabate, Sferracavallo, Pioppo, San Giuseppe Jato, San Cipirello) visite specialistiche e indagini strumentali di primo livello a domicilio del paziente. Il nostro servizio è rivolto a tutti coloro che non possono, a vario titolo, lasciare la propria abitazione, in particolare agli anziani.
Geriatra a Palermo: Dott. Giuseppe Antista telefono 320.1580477

SPECIALISTI:

Dott. Giuseppe AntistaDott. Giuseppe Antista – Cell. 3201580477 
Specialista in Geriatria
– visita geriatrica domiciliare a Palermo e provincia
– visita geriatrica a Palermo
– elettrocardiogramma domiciliare
– certificato medico per invalidità civile
– certificato geriatrico
– somministrazione test per la memoria e valutazione multidimensionale dell’anziano

Quali patologie trattiamo:

  • Demenza (senile, M. di Alzheimer, etc)
  • Demenza con disturbi del comportamento (aggressività, insonnia, depressione, etc…)
  • Arteriosclerosi
  • Delirium
  • Diabete senile
  • Ipertensione arteriosa dell’anziano
  • Osteoporosi
  • Piaghe da decubito
  • Sindrome da immobilizzazione

 

Dott. Domenico Mirabella – Cell. 3206577420
Specialista in Chirurgia Vascolare

– Visita Angiologica e di Chirurgia Vascolare a domicilio
– Ecocolordoppler arterioso e venoso degli arti inferiori a domicilio
– Ecocolordoppler arterioso e venoso degli arti superiori a domicilio
– Ecolorordoppler dei tronchi sovraortici a domicilio
– Gestione e medicazioni avanzate delle ulcere vascolari


SERVIZIO INFERMIERISTICO – INFERMIERE A DOMICILIO A PALERMO

Sig. ra Nelida Antista
Dottoressa in infermieristica
– Fleboclisi
– Somministrazione di farmaci per via endovenosa, intramuscolare e sottocute
– Gestione e medicazione delle piaghe da decubito
– Clisteri

Posted in Senza categoria | Tagged , , , , , , , | Leave a comment

Effetti dell’anestesia generale sulla demenza

Che l’anestesia generale sia un fattore di rischio per la demenza è fatto noto ma nessun studio ne aveva rilevato l’entità.

Un recente studio della Mayo Clinic Study of Aging ha voluto approfondire l’argomento valutando l’impatto dell’anestesia generale sul declino cognitivo: sono stati seguiti per 10 anni 1819 soggetti sani o affetti da declino cognitivo lieve sottoposti ad anestesia generale. Lo stato medico e cognitivo è stato valutato a intervalli di 15 mesi sottoponendo i soggetti a visita neurologica e a 9 test che esploravano 4 domini cognitivi (attenzione/esecuzione, linguaggio, memoria, abilità visuo-spaziali). La mediana di follow-up è stata di 5,1 anni.

I risultati hanno evidenziato come l’esposizione all’anestesia generale nei 20 anni precedenti si associa a un declino cognitivo più veloce di quello atteso a causa dell’invecchiamento con interessamento in particolare dei domini della memoria e dell’attenzione/esecuzione.

Limite dello studio è l’impossibilità a discriminare l’impatto dell’anestesia e quello dell’intervento chirurgico; i pazienti che hanno avuto bisogno di un intervento chirurgico potevano avere patologie associate a un declino cognitivo accelerato.

Bibliografia

Schulte PJ, Roberts RO, et al. Association between exposure to anaesthesia and surgery and long-term cognitive trajectories in older adults: report from the Mayo Clinic Study of Aging. British Journal of Anaesthesia 2018;121(2):398-405.  doi:10.1016/j.bja.2018.05.060

 

Posted in Senza categoria | Leave a comment

AUTOMISURAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA

L’ipertensione arteriosa è una patologia di sempre più frequente riscontro. Le linee guida su questa patologia sottolineano l’importanza dell’automisurazione a domicilio “che riflette meglio i valori reali di pressione arteriosa” e aumenterebbe l’aderenza terapeutica.
L’automisurazione della pressione arteriosa deve prevedere un training da parte del Medico per utilizzare correttamente l’apparecchio elettronico (vedi sotto).
Sempre le linee guida sottolineano come l’uso dell’automisuratore può essere CONTROINDICATO per uno stato ansioso o per un comportamento ossessivo!

USO DEGLI APPARECCHI PER LA MISURAZIONE A DOMICILIO
In commercio sono disponibili diversi modelli di apparecchi automatici per l’automisurazione della pressione arteriosa a domicilio. Affinché l’automisurazione domiciliare rappresenti un valore aggiuntivo e attendibile rispetto a quella effettuata nello studio del medico, il paziente deve essere istruito e addestrato a seguire scrupolosamente le istruzioni: la misurazione va effettuata da seduti, dopo 5-10 minuti di rilassamento. Il braccio sinistro, a cui va applicato il bracciale tra ascella e piega del gomito, deve essere libero da indumenti e posizionato all’altezza del cuore, con il palmo della mano rivolto verso l’alto, appoggiato su una superficie piana. Si preme il pulsante e si attendono i risultati che appariranno sul display. Prima di eseguire la successiva misurazione, è necessario sgonfiare completamente il bracciale e attendere 2-3 minuti per lasciare defluire il sangue. La pressione non va misurata dopo uno sforzo fisico, aver assunto caffeina, fumato o avuto un’emozione forte. Si consigliano misurazioni mattino e sera per una settimana e poi un giorno la settimana quando la pressione arteriosa è sotto controllo.

Bibliografia:
Linee guida 2013 ESH/ESC per la diagnosi ed il trattamento dell’ipertensione arteriosa
www.farmacista 33.it

Posted in Senza categoria | Leave a comment

Mangiare noci riduce i livelli di colesterolo e non solo…

nociSono sempre più numerose le evidenze sull’effetto ipocolesteromizzante delle noci.
Questi dati sono stati confermati da una recente ricerca condotta su 122 pazienti.
Lo studio randomizzato e controllato, prevedeva la divisione dei pazienti in due gruppi sottoposti a regime dietetetico  con o senza consulenza dietetica per regolare l’apporto calorico. Entrambi i gruppi poi erano ulteriormente randomizzati in due gruppi con o senza la presenza di noci nella dieta.
I risultati hanno  dimostrato come l’introduzione nella dieta di una modesta quantità di noci ( 56 grammi equivalenti a 7-8 noci) migliora in maniera statisticamente significativa  sia i livelli ematici del colesterolo totale e “cattivo” (LDL)  sia la funzione endoteliale (cioè la “performance” delle nostre arterie)

Lo studio ha inoltre dimostrato che mangiare noci oltre a rendere più piacevole la qualità della dieta non induce incrementi significativi della massa corporea, del grasso viscerale, dei livelli ematici di glucosio o di emoglobina glicata e della pressione sanguigna.

Bibliografia: Walnut ingestion in adults at risk for diabetes: effects on body composition, diet quality, and cardiac risk measures
Valentine Yanchou Njike, Rockiy Ayettey, Paul Petraro, Judith A Treu, David L Katz
BMJ Open Diab Res Care 2015;3:e000115 doi:10.1136/bmjdrc-2015-000115

Posted in Senza categoria | Tagged , | Leave a comment

Demenza e disturbi del sonno: la melatonina

I disturbi del sonno fanno parte del normale processo di invecchiamento e sono caratterizzati  dalla difficoltà del paziente ad addormentarsi, da una crescente frammentazione del sonno con frequenti risvegli e tendenza al sonno diurno, etc. Nei pazienti affetti da demenza tali sintomi aumentano e si complicano: i risvegli sono sempre più frequenti e possono associarsi ad agitazione, disorientamento, girovagare notturno …. provocando sconforto e disagio sia al soggetto che ai familiari che li assistono.
Per limitare questi disturbi si possono mettere in atto diversi metodi preventivi: ad esempio limitando il sonno diurno del paziente mantenendolo attivo, tenendolo occupato, favorendo l’attività fisica meglio se all’aria aperta. Un altro accorgimento può essere quello di far bere un po’ di latte al paziente prima di addormentarsi evitando invece tutte le bevande che contengono caffeina come il caffè, la cioccolata ed il tè. A volte può essere presente un’alterazione del ritmo sonno/veglia: si tratta di un fenomeno che interessa frequentemente i pazienti con demenza che perdono la capacità di distinguere tra il giorno e la notte. In questi casi è possibile intervenire facendo in modo che la stanza dove il paziente dorme sia buia durante la notte.

MELATONINA: soprattutto nei casi di alterazione del ritmo sonno-veglia diverse evidenze scientifiche dimostrano l’utilità di questa sostanza. La melatonina viene prodotta dal nostro cervello (nello specifico dalla ghiandola pineale) ed è strettamente associata con il ciclo luce-buio. L’aumento notturno di questa sostanza si associa ad  una maggiore propensione al sonno e alla sincronizzazione dell’orologio circadiano. Inoltre recenti studi hanno dimostrato come la melatonina abbia effetti citoprotettivi, antiossidanti e persino anti-amiloide evidenziando il ruolo benefico di questa sostanza nelle principali  malattie neurodegenerative tra cui  morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica e sclerosi multipla e morbo di Alzheimer.
Nei soggetti affetti da demenza di Alzheimer si assiste infatti ad un’alterazione della secrezione di questa sostanza.
Alcuni studi clinici hanno pertanto cercato di dimostrare l’efficacia della melatonina nella demenza di Alzheimer. In realtà gli studi più importanti, condotti in doppio cieco randomizzati controllati con placebo, sono pochi (solo 6) e presentano un campione di pazienti limitato, oltre ad avere prodotto dei risultati non univoci. Sebbene la melatonina non sembra presentare effetti collaterali significativi anche a dosaggi elevati, solo alcuni studi hanno dimostrato degli oggettivi effetti benefici

Pertanto, la melatonina è considerata ad oggi come un potenziale agente terapeutico nella applicazione clinica nelle demenza di Alzheimer ma servono ulteriori studi clinici di maggiori dimensioni e melgio progettati per confermare questi risultati.

Dott. Giuseppe Antista
Specialista in Geriatria e Medicina Generale

 

Bibliografia:
– Laure Peter-Derex, Pierre Yammine, Hélène Bastuji, Bernard Croisile. Sleep and Alzheimer’s disease. Sleep Med Rev. 2015 Feb;19:29-38.
Cardinali, D.P., Furio, A.M., and Reyes, M.P. Clinical perspectives for the use of melatonin as a chronobiotic and cytoprotective agent. Ann N Y Acad Sci. 2005; 1057: 32 –336
- Lin, L., Huang, Q.X., Yang, S.S., Chu, J., Wang, J.Z., and Tian, Q. Melatonin in Alzheimer’s disease. Int J Mol Sci. 2013; 14: 14575–14593
- Miller E1, Morel A, Saso L, Saluk J. Melatonin Redox Activity. Its Potential Clinical Application in Neurodegenerative Disorders. Curr Top Med Chem. 2014 Dec 29.

 

 

Posted in Senza categoria | Leave a comment

Vitamina D e coronaropatia: un nuovo studio

Numerosi studi hanno dimostrato come la vitamina D agisca nel nostro organismo come un vero e proprio ormone. Oltre ad essere indispensabile per i suoi effetti sull’apparato muscolo-scheletrico questa vitamina determina numerosi effetti su altri organi (stimolazione della secrezione di insulina dal pancreas, modulazione del sistema immunitario, regolazione della funzione cardiaca, della trombogenesi e dell’angiogenesi, etc…)

coverIn questo studio recentemente apparso sull’European Journal of Clinical Investigation  alcuni ricercatori hanno dimostrato come la carenza di Vit. D siaassociata in modo indipendente con l’estensione della malattia coronarica.
Gli autori hanno effettuato dosaggio di vit. D in 1484 paziente sottoposti a coronarografia in elezione dimostrando come si è rilevata una condizione di ipovitaminosi di vit. D nel 70,4 % dei pazienti esaminati, e tale dato è apparso correlato con la prevalenza e l’estensione della malattia coronarica.

Commento: questo studio nasce dall’acquisizione di diversi dati in letteratura che documentano come la vit. D intervenga nella modulazione dei processi infiammatori, nella proliferazione delle cellule endoteliali e muscolari lische e nella funzione piastrinica, con potenziali ricadute sull’aterotrombosi.

Abstract: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/eci.12281/abstract

Articolo del dott. G. Antista e del dott. A. Monteverde pubblicato sul giornale Cardionews del CFC

Posted in Senza categoria | Leave a comment